martedì 22 giugno 2010

Pennuti cadono, anfibi spuntano

In questi ultimi giorni abbiamo avuto una disavventura con le anatre. I piccoli anatroccoli sono passati tra le maglie della rete che li proteggeva dai "rischi" del pollaio e sono finiti nella vasca, nella quale sono affogati, probabilmente perchè non riuscivano più a uscirne e si sono stremati nel tentativo, forse anche le oche c'hanno messo lo zampino aggredendoli...
Insomma, dei 10 piccoli ne sono rimasti solo due, uno rimasto all'asciutto ed uno salvato in extremis dalla vasca.
Ieri le rondini che avevano fatto il nido davanti all'appartamento di Giancarlo hanno portato fuori la truppa di rondinini per fare scuola di volo. Evidentemente non tutti hanno appreso le lezioni al meglio e oggi una rondine  si è introdotta nella limonaia e deve essersi schiantata da qualche parte. L'abbiamo trovata agonizzante, e nonostante l'abbia riposta al riparo non ce l'ha fatta...
Ieri è stato il giorno degli anfibi. La mattina in uno skimmer della piscina ho trovato un nuotatore inaspettato. Una piccola salamandra arancione, che ho posto sul prato adiacente (la foto è pessima perchè avevo a portata solo il cellulare...).
Ieri sera, tornati da una cena fuori, abbiamo incontrato invece un simpatico rospone, che ballonzolava vicino al nostro uscio.
Per l'appunto iersera Silvia ed io ci siamo recati al Podere "Il Casale", a una decina di km da casa. Ci hanno accolti i simpaticissimi Sandra e Ulisse, svizzeri che hanno portato la loro passione per la campagna in un angolo che hanno trasformato in un vero paradiso, sia per loro che per i loro animali. Hanno veramente di tutto: 6 pavoni, 80 capre, 200 pecore, svariati maiali sia "rosa" che di cinta senese, un asino, un pastore maremmano buono come il pane (che ti prende a musate per reclamare coccole), vari gatti, galline e forse ancora scordo qualcosa...Producono fantastici formaggi, sia caprini che pecorini e giustappunto a cena ci hanno fatto gustare le loro prelibatezze. Vino rosso dalla loro vigna, pasta fatta con la farina del loro farro, una salsa ai peperoncini davvero spaziale (di cui Sandra mi ha promesso la ricetta!), miele di tiglio autoprodotto, farro con verdure, pane cotto al forno a legna e fatto con farina dei loro cereali e, soprattutto i loro formaggi, dalla ricotta fresca ai caprini, dal pecorino in foglie di noce al caprino stagionato. Ulisse ci ha spiegato i loro processi, il tipo di cagliata e di fermenti usati per una serie di "perle casearie" davvero uniche, che si differenziano e spiccano in questa "terra di formaggi" che è Pienza, ma dove molti ormai sono omologati sugli stessi prodotti. Ci siamo alzati da tavola davvero pieni, nella pancia e nello spirito, e giuro che mai avevamo mangiato così tanto formaggio, perché l'assaggio delle varie ghiottonerie era diventato una vera droga. Quello che dava un sapore in più alla magnifica cena era l'accoglienza e la simpatia dei padroni di casa, che speriamo vengano presto a Spedalone per ricambiare la visita.

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